Buona
domenica!
Consentitemi
di rivolgere il più cordiale saluto alle autorità Militari, Religiose e
Politiche, ai Consiglieri ed agli Assessori Comunali, ai rappresentanti delle Associazioni
d’Arma e combattentistiche e a tutti Voi convenuti per festeggiare il 45°
Anniversario di fondazione del Gruppo Alpini di Trenzano.
Carissimi
Alpini, oggi la nostra Comunità Vi celebra e Vi rende il giusto onore perché è
ben consapevole di ciò che per ella rappresentate: un bene preziosissimo. Siete
un gruppo che si è sempre distinto per la fattiva partecipazione alle
manifestazioni civili, patriottiche ed istituzionali, spesso volute
dall’Amministrazione Comunale, oltre che per le operazioni di soccorso in
occasione di calamità naturali e di situazioni di disagio ambientale.
Sempre davanti nell’aiutare chi è in difficoltà;
I primi a correre per dare una mano;
I primi a prestarsi gratuitamente per qualsiasi genere di aiuti sociali;
I primi a dire presente in caso di necessità impellenti.
Insomma
siete i primi, sempre ed ovunque, a correre per il proprio Paese. Testimoniate
quotidianamente un impegno incessante, condotto in collaborazione con gli Enti
Pubblici e con le Associazioni di Volontariato locale, contraddistinto
dall’encomiabile senso civico e dalla disponibilità nei confronti del prossimo,
con umiltà e grande generosità. E’ proprio attraverso l’opera concreta che, Voi
Alpini, manifestate la vostra indole e natura, sempre pronti a fare del bene e
fieri di soddisfare le esigenze della collettività, con dedizione, entusiasmo e
con vera solidarietà.
In questa giornata di Festa, ritengo doveroso ricordare, insieme a tutti
Voi, gli Alpini che non hanno esitato a sacrificare la propria vita nello
strenuo tentativo di consegnarci un Paese più giusto e più libero, un Paese in
cui fosse favorita la Convivenza Civile e la Pace. A tutti loro che, in onore
della Patria, non sono più tornati all’affetto delle proprie Famiglie, a tutti
quegli Alpini che “sono andati avanti” rimasti lassù sull’Adamello e sul
Grappa, sulle Alpi Occidentali, sul fronte Greco-Albanese, sepolti nelle
sterminate steppe russe o deceduti nei lager tedeschi, e ai loro Cari, rivolgo
il mio cuore e il mio più sentito ringraziamento per il sacrificio compiuto in
nome della nostra Patria: l'Italia. Se noi oggi esponiamo dai davanzali delle
nostre case e sbandieriamo con fierezza ed orgoglio il Tricolore, lo dobbiamo
anche, probabilmente soprattutto, a loro.
Un pensiero ed un particolare ringraziamento, ricolmo di stima e
affetto, intendo rivolgerlo anche a quegli Alpini che ancora oggi sono
impegnati nel Mondo in importanti e rischiose missioni di Pace.
Voi
Alpini rappresentate un “modo di essere” uno “stile di vita”, un “costume della
società”, contraddistinto dal senso di fratellanza, dal rigore morale, dalla
lealtà e dalla gioia di vivere nello spirito della solidarietà e
dell’altruismo. Essere Alpino è una cosa che gente come me, e tutti coloro che non lo
sono, faticano a spiegare. Ma è semplice riconoscervi perché le caratteristiche
che vi contraddistinguono sono evidenti e comuni:
- avete una grande fede;
- amate la famiglia;
- amate il lavoro;
- amate la vostra Patria;
- amate la montagna e custodite la natura;
- siete generosi;
- avete il senso del dovere;
- siete solidali;
- siete sinceri;
- fate dell’umiltà la vostra forza;
- siete amici di tutti;
- amate l’allegria;
- siete leali e schietti;
- non conoscete l'invidia e la gelosia;
- siete custodi delle tradizioni e dei costumi;
- avete grande senso dell’onore;
- ricordate i caduti;
- siete altruisti;
- siete orgogliosi del Tricolore;
- non scendete a compromessi sui principi;
- siete sempre pronti al sacrificio;
- avete un alto senso civico;
- tramandate ai giovani la storia con l’esempio;
- amate la verità e la giustizia;
- e perchè no…. amate anche un buon bicchier di vino.
Curzio Malaparte diceva: “Alpini
si nasce, non si diventa”. Chi non è nato Alpino, però, non può limitarsi ad essere orgoglioso e fiero di
avere accanto uomini che dedicano la maggior parte della loro vita ad aiutare
il prossimo e le persone in difficoltà, ma deve saper cogliere l'esempio e
saper trovare la forza per seguirlo. Voi Alpini siete una presenza attiva e
costante, una risorsa ed un punto di riferimento importante per la nostra
Comunità e per l’intero Territorio.
Qualcuno
potrà pensare che quelle che ho appena pronunciato siano solo le solite belle
parole di circostanza. No! Durante questi cinque anni, in cui ho avuto l'onore
di ricoprire il ruolo di amministratore, mi avete dimostrato concretamente in
più occasioni tutto ciò che ho detto di voi. Il ritratto degli Alpini, che ho
provato a raccontare, è quello che mi appare davanti agli occhi se ripenso al
vostro atteggiamento innanzi ai tanti problemi che insieme abbiamo affrontato e
cercato di risolvere. Dal questione legata al vostro Monumento, alla cura e
manutenzione del nostro patrimonio comunale, passando per lo splendido progetto
“Alpino, uomo di pace e di solidarietà” realizzato in sinergia con i docenti
dell'Istituto Comprensivo O. Di Prata. Avete sempre messo al primo posto
l'interesse della nostra Comunità e per tale ragione, poiché questa potrebbe
essere l'ultima volta che ho l'opportunità di rivolgermi a Voi indossando la
fascia Tricolore, voglio manifestarvi il
mio sincero e sentito ringraziamento per il grande aiuto che mi avete voluto
donare in questi cinque anni.
Grazie
quindi, a nome mio e di tutta la Comunità, all'amico e capogruppo degli Alpini
di Trenzano Carlo Zani, alle autorità e a tutti coloro che oggi con la loro
presenza testimoniano l’operato e l’impegno di questo gruppo, esaltandone
l’intensa e meritoria azione.
Voglio concludere citando le parole di Indro Montanelli che racchiudono
il pensiero vero sugli Alpini. Disse di loro: “Gli alpini hanno infiniti torti: parlano poco in un
paese di parolai; ostentano ideali laddove ci si esalta a non averne; adorano
il proprio Paese, pur vivendo fra gente che lo venderebbe per un pezzetto di
paradiso altrui; non rinunciano alle tradizioni, pur sapendo che da noi il
conservare è blasfemo; sono organizzati e compatti, ma provocatoriamente non si
servono di questa forza; diffidano dei politici e si rifiutano di asservire ad
essi la loro potente organizzazione.”
ONORE
AGLI ALPINI!
EVVIVA GLI ALPINI!
IL SINDACO
Andrea
Bianchi